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TikTok challenge: come difendere i nostri ragazzi

di Maria Luisa D'Urso
Tempo di lettura: 3 minuti.

TIKTOK challenge- fenomeno dilagante

TikTok è un social network di orgine cinese nato nel 2016 con il nome di “musical.ly”, con lo scopo di poter creare brevi clip musicali. La funzione di TikTok si limita alla creazione e pubblicazione di video della durata di pochi secondi. Gli utenti sono per la maggior parte giovani.

Oggi, noto in Cina come Douyin, registra circa due miliardi di utenti nel mondo.

Nel 2020 quest’applicazione inizia a spopolare tra i giovani e giovanissimi.

Infatti, nel luglio del 2020, Anonymous denunciò la pericolosità di questo social, attaccando il governo cinese e insinuando azioni di spionaggio da parte di quest’ultimo nei confronti dei suoi utenti.

TikTok e le sfide: il nuovo fenomeno delle TikTok Challenge.

Negli ultimi anni si sta via via diffondendo sempre di più questo fenomeno web delle Challenge o sfide social che spesso coinvolge giovani e bambini.

Di cosa si tratta?

La TikTok challenge riprende La sfida tra i  giovani, che non è di certo un fenomeno nuovo.

Ciò che oggi è cambiato, rispetto alle sfide di coraggio alle quali si sottoponevano i giovani di pochi anni fa, è la dinamica di queste sfide, il pubblico, ormai virtuale che potrà assistere al gioco comodamente seduto sul divano di casa.

I giovani che partecipano a queste sfide sono alla ricerca di visibilità e, a volte, anche accettazione.

Oggi vige la regola del like, più ne ricevi e più sei figo, sei cool, sei di tendenza.

Spesso i post sui social sono privi di contenuti culturali o morali.

Si tende a postare un video, in questo caso a partecipare ad una sfida social per incrementare questi like e ricevere quanti più commenti possibili.

Tutto questo avviene, anche grazie al potere della condivisione dei contenuti, che, oltre ad essere registrati, vengono poi, condivisi all’interno di altri social o tramite le chat.

Ed ecco che diventano virali.

Quando un contenuto diventa virale, vuol dire che ha raggiunto un elevato numero di visualizzazioni, di popolarità ed il rischio di emulazione dei comportamenti proposti nel video diventa sempre più alto.

L’imitazione.

L’imitazione è un processo cognitivo, soprattutto nei bambini piccoli è una forma dj apprendimento che li aiuta nella loro esperienza di vita. I bambini fanno quello che vedono.

Ed è per questo preciso motivo che, un genitore dovrebbe prestare molta attenzione a ciò che il proprio figlio vede attraverso internet e ciò che potrebbe imitare, a quali contenuti può accedere.

Esistono due tipi di Challenge, quelle a scopo benefico o creativo e quelle di sfide pericolose e violente, che hanno anche condotto alla morte dei giovani protagonisti.

Queste sfide sono maggiormente partite con TikTok a causa di alcune delle sue funzionalità e dell’interazione tra i profili, ma non è di certo l’unico canale che lancia sfide tra i giovani.

Le Challenge estreme.

Per Challenge estreme si fa riferimento a quelle sfide intese come veri e propri atti di coraggio:

BlackOut Challenge” e “Hanging Challenge”.

Si tratta di sfide nelle quali viene chiesto al partecipante di stringere una cintura attorno al proprio collo e resistere il più possibile.

Si deve prestare molta attenzione a questi fenomeni ché possono condurre i ragazzi verso atti di autolesionismo che in casi estremi, possono sfociare in: morte accidentale oppure il suicidio.

Come non ricordare il fenomeno del “Blue Whale”.

Di solito dietro queste sfide si nascono gruppi di adulti oppure un solo adulto che adesca la sua vittima via social oppure attraverso delle chat, spingendola via via sempre più verso azioni estreme e violente.

Consigli.

Ecco perché bisogna mostrare molta attenzione nei confronti del diffondersi di questa nuova tendenza.

I giovani tendono, soprattutto i giovanissimi ad emulare gli altri.

Ed è proprio l’emulazione l’azione principale di queste nuove tendenze.

Occorre fare molta attenzione!

Bisogna guidare i nostri giovani sul buon corretto utilizzo del web.

E’ necessario  stabilire delle regole,  essere a conoscenza dei siti in cui navigano i nostri figli.

Si deve poter instaurare un dialogo con loro ed evitare di far passare loro molte ore sui dispostivi elettronici. Soprattutto in questo periodo delicato che stiamo attraversando.

 

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