Oggi è con grande piacere che vi presento una donna, Debora Celentano, che ha avuto il coraggio di rischiare e di lasciare una strada e un lavoro sicuro all’estero, in una città che è la patria del Welfare per ritornare in Italia, a Napoli, aprire la sua attività e giocarsi il tutto per tutto anche per il bene del territorio.
Ciao, presentati e raccontaci un pochino di te e della tua storia che ti ha portato a diventare imprenditrice
Sono Debora Celentano CMO e socia amministratrice di Vico Food Box, dopo la laurea in Economia, mi sono trasferita ad Amsterdam, lavorando in diverse multinazionali molto strutturate che mi hanno permesso di acquisire tantissime conoscenze, avere delle visioni molto ampie in ambito aziendale.
Da sempre desideravo avere una mia azienda perchè ho bisogno di continui stimoli e mettermi sempre alla prova. All’età di 28 anni è iniziato il mio percorso imprenditoriale ad Amsterdam con Vico Food Box, ho rinunciato al tempo libero e ad un buon stipendio per spingermi oltre i miei limiti.
All’inizio è stato difficile cambiare completamente stile di vita.
Fare impresa vuol dire dedicarsi al 100% con il corpo e la mente al progetto, ho rinunciato alla vita che ormai da 5 anni mi ero creata in Olanda. Nel 2020 sono rientrata in Italia, per far crescere e avviare il progetto nel mio territorio, in Campania.
Questa è stata sicuramente la scelta più difficile, di cui ad oggi non mi pento. Poter ritornare nella propria città di origine con un progetto lavorativo che funziona è ad oggi una mia grande vittoria.
Raccontami del tuo progetto, quando è nato, e come sta evolvendo
Vico Food Box nasce dall’idea di quattro giovani italiani all’estero nostalgici dei sapori dell’Italia. Gennaro, Vittorio, Debora e Antonio, io rappresento la quota rosa dell’azienda.
Insieme nel 2019 iniziamo la nostra avventura: spedire prodotti alimentari italiani in tutta Europa e in UK, garantendo anche un servizio di logistica refrigerato in Olanda, patria adottiva.
All’estero si impara che per un italiano il cibo è molto più che una semplice fonte di nutrimento. Parliamo infatti di sapori capaci di farti viaggiare nel tempo e nello spazio: assapori un ricordo e in un attimo, anche a distanza, sei a casa.
Nel 2020 la pandemia ci spinge a trasferire l’intera logistica in Italia, così l’azienda diventa 100% italiana.
Nulla di più bello ritornare nella propria terra per dare valore al Made in Italy all’estero.
Ad oggi vantiamo un assortimento di oltre 4.000 referenze, abbiamo spedito oltre 60.000 Vico Box in giro per l’Europa. Copriamo 25 Nazioni Europe e in UK, ma puntiamo a raggiungere anche i restanti paesi Extra-UE. Stiamo implementando le consegne refrigerate nel resto d’Europa e stiamo lavorando all’apertura del servizio B2B.
Nel 2023 chiuderemo un fatturato di 3 mln di € con bilancio in positivo.
Quando hai deciso di lanciare il tuo progetto quali sono state le prime cose che hai fatto?
La prima cosa che ho dovuto fare per avviare Vico Food Box è stato scegliere:
continuare la carriera che avevo intrapreso all’estero o rinunciare a quello che avevo creato con tanto sacrificio e fare il salto nel vuoto?
Ho deciso così di fare il salto nel vuoto, con alla mano un pc neanche di ultima generazione, un sito web creato da amici e una logistica che ancora non esisteva.
In pratica la prima cosa che ho fatto è stato rischiare.
Quali sono state le paure più grandi?
Le paure più grandi sono state tante, rischiare di trovarmi senza lavoro. Di dover ricominciare da capo. Di fallire e deludere me stessa.
La paura più grande, da Italiana all’estero
Nonostante vivessi all’estero, la paura più grande era adattarmi ad un nuovo grande cambiamento. Quando vivi all’estero cambi completamente vita, incontri persone nuove, amici che diventano famiglia.
Quindi tendi ad essere più predisposto al cambiamento, o almeno era quello che pensavo per me.
Nel momento in cui però ho dovuto scegliere di rientrare in Italia è nata in me la vera paura del cambiamento, ero pronta ad affrontare un cambiamento che era un salto nel vuoto? No non ero pronta, in fondo non si è mai pronti.
Lanciarmi è stato difficile, ma ad oggi sono felice di averlo fatto.
Quali invece le leve che ti hanno spinto?
La leva che mi ha spinto ad intraprendere la carriera da imprenditrice è stata la necessità di ricercare nuovi stimoli. Non mi bastava più quello che avevo creato fino ad allora, avevo il desiderio di mettermi ancora di più alla prova.
Il progetto Vico Food Box è nato da un’esigenza personale, abbiamo testato l’idea con uno smoke test tra i nostri amici all’estero e la risposta è stata subito positiva, così mi sono convinta a provarci. Mi ci sono voluti 2 anni per realizzare che l’azienda stava realmente prendendo forma.
Ad oggi dopo 4 anni di attività abbiamo internalizzato la gestione contabile, il servizio clienti, la logistica e il marketing.
Abbiamo ancora tanti progetti in pentola e non vedo l’ora di svilupparli.
Oggi che è online, qual è il problema che vorresti risolvere e non riesci? O che stai provando a risolvere?
Oggi che siamo online, sono tanti i problemi da risolvere, partendo dall UX del sito fino ad aspetti legati alla contabilità aziendale. Difficilmente non riusciamo a risolvere i problemi che si creano all’interno dell’azienda, sicuramente le variabili esterne burocratiche incidono molto sulle nostre scelte strategiche.
Quando decidi di fare impresa impari a vedere i problemi come sfide che si trasformano in grandi opportunità. In azienda il mio team sa che non esiste la parola “Problema” perchè bisogna avere l’attitudine ad essere sempre propositivi.