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Supreme, Chiara Ferragni e Fedez. La strategia di influencer Marketing che funziona

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Influencer marketing, questo sconosciuto. Ma quando una strategia è davvero efficace e quando invece “è una cagata pazzesca” ? (cit. in memory of)

Alzi la mano chi ha seguito almeno 1 volta la favola d’amore più miliardaria della storia di Instagram. Non vi vedo, ma qualcosa mi dice che tutti voi seguite i due piccioncini promessi sposi. Se li seguite, sapete che, entrambi, sono famosi, entrambi sono belli (beh Fedez un pò meno eh) entrambi sono molto ricchi. Lei, italiana di Cremona, vive a LA.

Lui Milanese dei quartieri povery, vive a Milano, nei quartieri della riccanza. Si incontrano e si amano sui voli Lufthansa, nei grandi alberghi strafighi, vanno in vacanza, dalla vacanza, ogni 3 mesi, mangiano a qualsiasi ora del giorno e della notte.

I sociologi di oggi li definirebbero Xennial (se non sapete cosa vuol dire ve lo spiego nel prossimo articolo). Il marketing li avrebbe già descritti come: giovani adulti, alto spendenti, cosmopoliti, ATTENTI ALLE MODE (beh lei diciamo che la moda in quest’ultimo periodo l’ha proprio trasformata),viaggiatori etc etc etc. Ma soprattutto, INFLUENCER.

Il social media manager o il digital pr che oggi ragiona solo sul potenziale pubblico dei due, ha, secondo me, in partenza, già fallito. Anche i numerosi e costosi brand che Chiara Ferragni indossa, spesso, fanno fatica ad emergere gli uni rispetto agli altri. Nonostante oggi, per legge , gli influencer sono tenuti a palesare il loro legame con il brand. (la ragazza è stata la prima ad utilizzare l’#ad)

E allora, quando una strategia di influencer marketing è efficace?

Ritornando ai due piccioncini: lei vive negli USA, dove sta conquistando una sempre maggiore visibilità. Il suo stile è un mix di ottimo gusto e ottimo assegno a 10 cifre. Lui è italiano, in USA abbastanza sconosciuto. Ma, lui, ha uno stile ben definito. Per il marekting lui ha una serie di connotazioni perfette, assolutamente individuabili. Appartiene ad un clan, è clusterizzato di natura. Il mondo del rap infondo, non è figo proprio perchè è fonte infinita di clustrizzazioni nemmeno troppo particolareggianti?

Lui, Fedez, frequenta sempre di più il mondo USA, esplora in lungo e largo, fa shopping. Fa shopping sopratutto di t-shirt SUPREME. Diciamocelo, da prima che si mettesse con la Ferragni, Fedez poteva considerarsi quasi un inin-fluencer. Il suo stile poteva garbare a pochi fan, ad un gruppo ristretto di ragazzini. Ma da quando ha iniziato la storia d’amore, la comunicazione di Fedez su instagram cambia radicalmente.

Fino ad esplodere in uno shopping compulsivo di t-shirt Supreme. Marchio adorato e glorificato anche nell’ultimo video. Marchio che poi a sua volta viene indossato anche dalla bella Ferragni, che, in quanto a influenza mondiale, batte il ragazzo 10.000.000 a 1.

Credete ancora nelle favole? Credete che dietro tutto questo non vi sia una INTELLIGENTISSIMA strategia influencer di Supreme, per fare branding in un mercato poco conosciuto, cioè l’Italia? Di accalappiare in una sola mossa grazie ai legami amorosi anche la top Influencer Ferragni, che, in quanto musa di maison Parigine come Dior aveva poco a che fare con lo street style?

Se ci credete ancora, allora vi svelo la novità dei prossimi mesi. Supreme, anche grazie ai suoi influencer è riuscita a stipulare un contratto per una capsule collection con Louis Vuitton, che vedrà unito al classico monogramma LV il marchio Supreme, su borse valige e accessori a/i 2017. A dimostrazione che per il grande LV il target cosmopolita, Xennial, metropolitano free styler di Supreme sta molto a cuore.

Alcune lezioni tratte: in Italia la richiesta di t-shirt Supreme è triplicata, nonostante sia difficilissimo trovarne, o almeno trovarne di originali. Il brand Supreme è riuscito a riposizionarsi, entrando nella cerchia dei must have di un target più orientato al lusso . Ha investito al meglio il budget, puntando su influencer giusti, vicini al target tipo, per poi spingersi attraverso la Connettività (vera chiave di successo di ogni strategia digitale del marketing 4.0) verso un pubblico e un target mai immaginato prima (vedi quello di Chiara Ferragni ). E’ quindi riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati: brand awareness in mercato obiettivo, riposizionamento di brand+ collaborazione con luxury brand.

Cosa consiglio ai brand che vogliono fare influencer marketing: cercate i giusti rappresentanti del vostro brand, quelli che hanno il maggior potenziale per veicolare la cultura aziendale, la mission, la vision. Cercate gli advocacy,quelli che sono in linea e che potrebbero rappresentare naturalmente i veri appassionati del vostro brand, a cui si dedicherebbero con naturalezza e assiduità. Evitate di sparare nel mucchio, e se ci sparate, cercate le connessioni. La connettività è il bene più prezioso per il marketer 4.0.

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