Home Ecommerce News La crisi di Asos e Zalando: quando non si riescono a captare i segnali del mercato

La crisi di Asos e Zalando: quando non si riescono a captare i segnali del mercato

di Maria Luisa D'Urso
Tempo di lettura: 3 minuti.

La crisi di Asos e Zalando è ormai un dato di fatto. Sia la società Inglese che quella Tedesca hanno previsto uno stop alla crescita e anche un calo del fatturato e degli ordini nel 2023 rispetto al 2022.

Asos- perdità di identità e di fatturato

Il gigante della moda inglese, così tanto in voga negli anni passati ha confermato di avere un importante calo di vendite, chiudendo l’esercizio con una perdita di 300 milioni di sterline e un calo del fatturato a 3,5 miliardi.

Secondo il management, la tendenza al ribasso continuerà nel 2024, con una prevista variazione negativa tra il 5% e il 15%.

Asos  (di cui abbiamo tempo fa analizzato il business model )ha registrato una diminuzione del 10% nel fatturato per l’esercizio 2023, scendendo a 3,5 miliardi di sterline rispetto ai 3,9 miliardi dell’anno fiscale precedente. Le perdite ante imposta hanno registrato un significativo aumento, passando da 32 milioni a 297 milioni, influenzate sia dal declino degli acquisti online post-pandemia che dalla concorrenza dei giganti del fast fashion come Shein e Zara.

Il CEO di Asos, Jose Antonio Ramos Calamonte, ha dichiarato che nonostante le sfide, l’azienda ha compiuto progressi significativi nel corso del 2023. Tuttavia, il cambiamento nel modello di business adottato lo scorso ottobre a seguito della crisi economica e delle criticità operative ha contribuito a danneggiare profitti e azioni.

Il management prevede una continuazione della tendenza negativa nel 2024, con una stima di flessione dei ricavi compresa tra il 5% e il 15%. Secondo una nota della società, si prevede che i ricavi riprenderanno a crescere a partire dal 2025.

Il CEO ha sottolineato la solida posizione di Asos con oltre 23 milioni di clienti globali attivi e una collezione di marchi di successo. Tuttavia, l’azienda ha dovuto prendere decisioni difficili, abbandonando marchi, attività e clienti non redditizi acquisiti durante la pandemia. Recentemente, sono emerse indiscrezioni su una possibile cessione del marchio Topshop, acquisito da Asos due anni fa per 265 milioni di sterline. Se confermata, questa mossa potrebbe contribuire a ridurre il debito del gruppo.

In sintesi, Asos sta affrontando sfide significative, ma il management è ottimista riguardo al futuro, puntando a una ripresa dei ricavi a partire dal 2025. La possibile cessione di Topshop potrebbe essere una strategia per rafforzare la posizione finanziaria del gruppo.

Zalando e la mancata crescita che preoccupa in Germania

Rispetto ad Asos, Zalando vive un momento di lieve flessione, con un calo minimo ma che preoccupa, soprattutto perchè legato alla sua Regione d’origine

In Zalando quest’anno si prevede un calo del fatturato fino al 3 percento quest’anno rispetto al 2022, anno in cui l’azienda aveva già registrato una diminuzione del 0,1 percento del fatturato.

Questi dati emergono dalle cifre del terzo trimestre presentate da Zalando. Il fatturato è diminuito del 3,2 percento, mentre il Volume Lordo di Merci (GMV) è sceso del 2,4 percento. Attualmente, Zalando attribuisce il 39 percento del suo volume commerciale a partner di vendita sulla sua piattaforma, il che rappresenta un aumento del 4 percento rispetto all’anno scorso, quindi vede comunque migliorati i suoi utili.

Il punto chiave è che, Nonostante le numerose offerte, si stanno attirando meno clienti rispetto all’anno scorso. Il numero di clienti attivi di Zalando è diminuito da 50,2 milioni a 50,1 milioni. Hanno ordinato con meno frequenza, ma hanno speso di più in media per ordine.

Condizioni sfidanti Zalando attribuisce i risultati deludenti alle sfide delle condizioni macroeconomiche, che portano a una bassa fiducia dei consumatori e a una diminuzione della spesa online. L’azienda fa anche riferimento alle condizioni meteorologiche, citando “il settembre più caldo mai registrato in Europa”, che ha indotto i consumatori a ritardare i loro acquisti autunnali e invernali. permesso di consegnare un altro trimestre di migliorata redditività”, afferma Sandra Dembeck, CFO di Zalando.

Storytelling, logistica e tecnologia Le nuove cifre di Zalando seguono i deludenti risultati del secondo trimestre, quando il fatturato e il GMV sono diminuiti rispettivamente del 2,5 percento e dell’1,8 percento. Fondamentalmente, Zalando, che ha recentemente rimosso le recensioni dei prodotti e introdotto l’adempimento per i rivenditori terzi, ha continuato il suo trend negativo.

E’ innegabile dunque che qualcosa sta cambiando negli acquisti di moda online. Ma cosa ha determinato davvero la crisi di Asos e Zalando?

Si tratta di un consumatore sempre più attento e più parsimonioso, che preferisce acquistare capi second-hand oppure è il trionfo del fast fashion?

Anche in questo caso, una attenta analisi delle buyer personas e dei mutamenti del mercato aiuterà a comprendere meglio il tipo di strategia da utilizzare.

 

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