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Y Combinator e start up in Italia

di Giada Chiari
Tempo di lettura: 7 minuti.

INel mondo del business moderno, le startup stanno diventando sempre più rilevanti ed essenziali per l’economia globale. Queste giovani imprese, spesso fondate da imprenditori ambiziosi e innovatori, sono in grado di trasformare l’industria e sfidare le grandi aziende consolidate. Un nome che si distingue nel mondo delle startup è Y Combinator, un incubatore di startup nato nella Silicon Valley.

Y Combinator è un acceleratore di startup, ossia un soggetto che investe fondi in startup promettenti e le aiuta nel processo di crescita, accelerandolo appunto, ovviamente in vista di un ritorno economico.

YC non è solo un acceleratore; si può tranquillamente dire che YC è l’acceleratore per antonomasia, essendo l’investitore più famoso e ambito dalle startup. Basti pensare che nella sua “collezione” figurano, tra le altre, società di successo come AirbnbRedditDropbox e Coinbase, che YC ha finanziato intuendone il potenziale di crescita del business.

Anche per via di questa breve lista, YC è l’acceleratore le cui attenzioni sono più ambite dalle startup, che cercano in ogni modo di mettersi in mostra per ottenere l’investimento di 125.000 $ (in cambio di una partecipazione al 7%) e, a seguito del perfezionamento del progetto attraverso l’esperta consulenza di YC, poter partecipare ai Demo Days organizzati da YC, eventi che si tengono ogni 6 mesi in cui le startup incontrano altri investitori, a loro volta selezionati da YC.

Quali sono altri punti di forza?

Ma oltre alla vetrina dei Demo Days, a interessare le startup è il meccanismo di finanziamento che YC adotta, veloce e senza intermediari, che funge da vero acceleratore per le startup.

YC è un soggetto in possesso di strumenti e dotato di una capacità di determinare il prezzo delle startup unici nel panorama dalle società di venture capital, tanto che è definire YC come tale è quasi riduttivo.

La struttura di YC è infatti più complessa, e si può dire che YC funge anche da social network per gli imprenditori e da “università” per gli imprenditori.

 

 

 Y Combinator: la Storia

 Le peculiarità e la posizione di rilievo assunta da YC (per alcuni addirittura predatoria) sono il frutto di una filosofia sviluppata e di scelte intraprese nel corso degli anni, fin dalla fondazione nel 2005, causata dall’incontro di un gruppo molto particolare di persone che decidono di fondare una società di VC.

Da una parte ci sono Paul GrahamTrevor Blackwell, che insieme avevano fondato e poi venduto a Yahoo per circa 49 milioni di $ la società Viaweb. Dall’altra Jessica Livingstone, che al contrario dei già citati futuri compagni in affari, non aveva ancora “sfondato” nel mondo degli affari.

Livingstone conosce Graham, e dopo che i due cominciano a frequentarsi, la prima decide di cercare lavoro in una società di venture capital.

 

Graham propone poi alla compagna di fondare loro due una propria società di VC con l’idea di rivoluzionare il mondo delle VC, coinvolgendo i vecchi soci di Graham. L’idea è quella di velocizzare i processi e di sfruttare le proprie conoscenze imprenditoriali per aiutare altri imprenditori a sviluppare le proprie idee.

 

Il punto di svolta per YC avviene proprio in questo momento, dove le capacità di Livingstone di individuare i talenti più promettenti vengono fuori durante il primo “Summer Founders Program”

PRINCIPI CARDINE

Già in questo primo evento, cui poi ne sarebbero seguiti molti altri, il quartetto adottò i principi cardine che avrebbero fatto le fortune di YC:

 

1-La standardizzazione degli investimenti, fissati (allora) nella misura di 20.000 $ a fronte di una partecipazione al 6%;

2-La possibilità di insegnare l’imprenditorialità, laddove fino a quel momento era sensazione condivisa che le grandi innovazioni dipendessero esclusivamente dai colpi di genio dei fondatori;

3-L’attenzione verso nuovi modelli di businessman, non più manager vecchio stampo in uscita dal grande business, ma nerd e hacker in rampa di lancio nel settore tecnologico;

4-La possibilità di sincronizzare gli investimenti, laddove in quel periodo le VC preferivano finanziare una startup alla volta. Quest’ultimo aspetto è stato particolarmente importante per YC, perché ha permesso di capire che collegare gli imprenditori nella fase di avviamento era particolarmente prezioso e ha permesso di creare una fitta rete su cui YC fa affidamento ancora oggi per esercitare la propria influenza.

Dalla partenza alla svolta

Dal lotto del 2005 sarebbe poi uscito “solo” Reddit, ma tra gli imprenditori che vi hanno preso parte molti sarebbero poi stati coinvolti più avanti in altre attività di successo come Twitch e Firefox.

Intuendo che la Silicon Valley sarebbe diventata il polo centrale per l’innovazione,si straferiscono li, e, al momento del trasferimento a ,Muontain view (anzi, per diverso tempo ancora), YC continuava a finanziare le startup tramite i fondi personali del quartetto.

La situazione cambia nel 2010, quando Adam Wiggins, fondatore di Heroku, vende la società a Salesforce per 212 milioni di dollari. Wiggins era entrato a fare parte della rete di YC sei anni prima e quindi YC, che fino a quel momento ha agito in perdita per finanziare Heroku e le altre startup, realizza con questa operazione il primo vero guadagno.

Questo è stato il turning point per YC, che da lì in poi a continuato a investire e scalare il mercato nel decennio successivo, durante il quale ha anche affinato il prodotto offerto.

Il Metodo e i Prodotti Y Combinator

Come dicevamo prima, infatti, oggi YC è un prodotto “full-stack” che supporta gli imprenditori dalla fase pre-idea fino a quella pre-IPO.

Oggi YC offre una “Startup School”, tenuta da partner ed ex fondatori per 7 settimane, i cui incontri si tengono in oltre 30 città in tutto il mondo e ai quali è possibile partecipare online, alla cui ultima edizione hanno partecipato oltre 40.000 aspiranti imprenditori.

A differenza delle prime edizioni di questo prodotto, che si svolgevano “a porte chiuse”, oggi il programma è più aperto e ha come focus la preparazione degli aspiranti imprenditori.

CO-FUNDER MATCHING

Il programma risulta particolarmente efficace in combinato con un altro programma di YC, il co-founder matching, che mira ad unire gli aspiranti imprenditori con idee e interessi simili e che ad oggi ha prodotto oltre 9.000 match.

Questi servizi di YC non vengono erogati in cambio di partecipazioni, perché il guadagno di YC in questa fase viene realizzato proprio dall’attirare più soggetti possibile, ampliando la rete di influenza di YC e i risultati sembrano dare ragione a questa strategia, dato che ben il 45% del lotto W22 è passato per la startup school, e molti dei fondatori si sono incontrati attraverso il co-founder matching.

Quando invece le cose cominciano a farsi più serie, ossia nel momento in cui gli aspiranti imprenditori hanno elaborato l’idea da mettere al centro del proprio business, è qui che inizia il vero processo di selezione da parte di YC per la concessione dei finanziamenti.

Le probabilità di ammissione oscillano infatti tra l’1,5% e il 3%, e l’ammissione da parte di YC implica la necessità di trasferirsi in California per almeno 3 mesi.

I fortunati che riescono a passare la rigida selezione di YC ricevono un finanziamento di 125.000 $ a fronte di una partecipazione del 7% in azioni.

Vantaggi imprenditoriali e formazione

Oltre al non certo trascurabile aspetto economico, i vantaggi derivanti dall’accesso ai finanziamenti consistono per le imprese nell’accesso alla rete di YC, con la possibilità di stare a stretto contatto con gli esperti del settore di riferimento.

E ancora di più, a essere particolarmente “formativo” per gli imprenditori che accedono alla rete di YC, è la possibilità di confrontarsi tra di loro, possibilità favorita dall’utilizzo della piattaforma interna di YC “Bookface”, prodotto sviluppato da Hacker News (anch’essa partecipante di YC), che oggi funziona come un vero e proprio social per startupper, all’interno del quale molto spesso nascono collaborazioni o vendite di prodotti.

Il culmine del processo di finanziamento arriva con la partecipazione ai Demo Days, incontri organizzati da YC dove le migliori startup finanziate hanno la possibilità di incontrare degli investitori selezionati da YC tra quelli potenzialmente più interessati alle startup presenti.

 YC CONTINUITY

Nel 2015 è poi nato YC Continuity, un fondo di finanziamento pensato per continuare a sostenere le startup anche dopo la conclusione positiva dei Demo Days, che ha di fatto allungato il periodo di accompagnamento e sostegno di YC alle startup della propria rete.

YC Continuity si è rivelato particolarmente redditizio per YC, perché le ha consentito di rafforzare il proprio legame con le startup migliori della propria rete anche dopo la graduation.

Gli investimenti da parte di Continuity sono comunque piuttosto sporadici, anche perché si tratta di selezionare le migliori imprese da sostenere nella fase di crescita del business(crypto ecc)

Oltre al finanziamento, anche in questo caso vengono forniti agli imprenditori una serie di corsi sull’imprenditorialità, focalizzati in particolare sulla scalata alle aziende, che fungono da Master rispetto alla formazione base ottenuta con la partecipazione al programma YC.

Successivamente

nel 2018 viene lanciato il programma “Work a Startup”, che consente di presentare la propria candidatura per lavorare presso una delle startup appartenenti alla rete di YC. Il prestigio raggiunto da YC fa in modo di attrarre candidati sempre più preparati e interessanti per le aziende, aggiungendo ulteriore valore al business.

Come si può notare, le proporzioni della rete e soprattutto dei successi di YC è ormai diventato tale da continuare a inspirare un circolo virtuoso, all’interno del quale entrano solo gli imprenditori migliori, e presso le cui startup lavorano i dipendenti migliori sul mercato.

Grazie ai vari programmi elaborati, YC ha così accesso a molte informazioni fondamentali per l’attività di VC (e che non tutte le società di VC riescono a reperire), che combinate con la profondità della rete costruita nel corso degli anni, rendono YC il più forte acceleratore di startup della Silicon Valley e non solo.

I rari insuccessi di Y Combinator

Naturalmente, come ogni altro grande business, anche YC ha dovuto far fronte a tentativi malriusciti e scelte sbagliate nel corso della realizzazione e dell’affinamento del proprio metodo, come ad esempio il lancio di YC China nel 2018

Nonostante qualche fallimento nel corso degli anni, il metodo YC ha comunque dimostrato di funzionare, anche perché YC ha saputo orientare bene le proprie scelte. YC oggi supporta oltre 400 imprese in ogni programma, in diversi settori e paesi. L’obiettivo (o meglio, l’auspicio) del presidente Geoff Ralston è quello di arrivare un giorno a finanziare decine di migliaia di startup.

Se secondo alcuni questa espansione eccessiva potrebbe alla lunga danneggiare YC, impoverendone il prodotto a causa delle necessità di prestare attenzione a molti più imprenditori/startup, dall’altra parte va segnalato che secondo Ralston è proprio la grandezza della rete di YC il punto di forza principale di YC. E in effetti, da quello che abbiamo visto finora, sembra aver ragione lui.

 

COME E DOVE INVESTE YC: UN “APEX PREDATOR” DEL MERCATO

YC investe in tutto il mondo e in tutti i settori. Anche questo fattore di differenziazione degli investimenti è uno degli argomenti che contribuiscono a delegittimare le critiche sull’eccessiva espansione di YC e sull’impoverimento del prodotto offerto.

 

Naturalmente, il territorio preferito di YC per investire rimane il continente americano, ma negli ultimi anni YC ha aumentato i propri investimenti in diversi paesi di tutti i continenti (con il limite già visto della Cina), in particolare in India, UK e Nigeria. Il valore aggiunto è anche in questo caso la profondità della rete costruita da YC, che può competere e in alcuni casi sorpassare anche finanziatori più presenti sul territorio e quindi tecnicamente più esperti.

Per quanto riguarda invece i settori di investimento, in questo caso l’andamento è stato influenzato forse più dalle “mode” del momento, con la singolare parziale esclusione del settore cripto (nonostante le già citate Coinbase e Opensea), verso la quale YC non sembra particolarmente interessata (e forse questo potrebbe dirci qualcosa rispetto al futuro di questo settore).

CONCLUSIONE

La storia di successo di Y Combinator ha ispirato una nuova generazione di imprenditori e ha dimostrato l’importanza dell’ecosistema delle startup. Grazie all’innovazione tecnologica e all’accesso al capitale di rischio, le startup hanno la possibilità di trasformare il mondo degli affari e di creare nuove opportunità per l’economia globale. Y Combinator si è affermata come una delle istituzioni più importanti nel supporto e nell’accelerazione delle startup e continuerà a guidare l’innovazione nel futuro.

 

 

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